Detrazione lavori condominiali

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Guida detrazione lavori condominiali

Ecco il manuale completo alla detrazione lavori condominiali. In cosa consistono, quali sono gli sconti fiscali, come richiederli, quali documenti servono e tutti i consigli per non sbagliare. Ti serve aiuto? Lo trovi su Instapro.

Detrazione lavori condominiali: cos’è

La detrazione lavori condominiali è uno sconto fiscale che spetta ai condòmini per i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria del palazzo. Vediamo in cosa consiste.

Trattandosi di uno sconto fiscale, la detrazione per i lavori in condominio implica una riduzione delle tasse che può essere ottenuta nell’immediato o mediante rimborso, successivo ai pagamenti. Le modalità sono stabilite dalla normativa sulle imposte (Dpr 917/86) e dalla legge di bilancio che il Governo approva di anno in anno.

Ma come si calcola lo sconto? In base alla tipologia di opera eseguita, si applica la percentuale di detrazione corrispondente, che viene calcolata sulle spese di interventi professionali, manodopera, riparazioni, installazioni, consulenze, acquisto di beni finiti e servizi, spese burocratiche. Di solito, è l’amministratore di condominio a provvedere alle pratiche, ma i benefici economici arrivano nelle tasche di tutti i condòmini, che siano proprietari di casa o meno.

I condomini sono particolarmente avvantaggiati: godono di benefici maggiori rispetto alla media, come sconti più alti ed estensione dei bonus. Ma cosa si intende per lavori condominiali? Stando alla legge, si tratta di opere ordinarie e straordinarie che interessano esclusivamente le parti comuni dell’immobile: dai lavori strutturali fino all’installazione di nuovi impianti di cui beneficeranno tutti i condòmini (es.: sostituzione caldaia).

Scopriamo quali sono tutte le agevolazioni previste dallo Stato per i condomìni.

Detrazione lavori condominiali: bonus previsti

Partiamo dal presupposto che la detrazione fiscale per lavori condominiali è stata istituita per incentivare i cittadini a conservare il patrimonio edilizio, facendo fronte alle esigenze di restauro e manutenzione più disparate. È per questo chei bonus coprono molte tipologie di intervento. Le opere ammissibili a beneficio sono divise in tre categorie principali: ristrutturazione, risparmio energetico, beni strumentali. Scopriamo, allora, tutte le agevolazioni nell’elenco qua sotto.

  • Bonus lavori in casa

Quello che tutti chiamano bonus casa non è altro che la detrazione fiscale prevista per le ristrutturazioni edilizie, rivolta ovviamente anche al condominio. Sulle spese realizzate per i lavori, si applica uno sconto Irpef del 50% su importi non superiori a €96.000 annui a immobile. La detrazione fiscale viene necessariamente recuperata in 10 anni, con rimborsi annuali di pari entità.

  • Sismabonus

I lavori antisismici per i condomini situati nelle aree sismiche (zone 1, 2, 3) sono agevolati con detrazione Irpef e Ires al 75% per il passaggio a una classe di rischio inferiore, o all’85% se si passa a due classi di rischio inferiori. Il tetto massimo di spesa ammissibile è di €96.000 annui per immobile, ripartita in 5 quote di rimborso annuali.

  • Ecobonus

Se i lavori condominiali sono volti a migliorare le prestazioni dell’immobile e a innalzare il risparmio energetico, allora entra in campo l’ecobonus: una detrazione Irpef che va dal 50% al 65% a seconda dell’opera. Se il miglioramento energetico raggiunge standard di eccellenza, la detrazione può arrivare fino all’85%. In questo caso, la riduzione Irpef può essere richiesta in fattura, quindi come sconto immediato al pagamento, oppure, rimborsata in 10 quote annuali.

  • Bonus mobili ed elettrodomestici

Se nell’ambito della ristrutturazione si comprano mobili e grandi elettrodomestici, lo sconto Irpef al 50% può essere applicato anche sull’acquisto di questi beni fino a una spesa massima di €10.000.

Altri bonus interessanti riguardano la rimozione dell’amianto, l’eliminazione delle barriere architettoniche, le opere a verde, la ricostruzione di edifici danneggiati dalle calamità. Inoltre, le stesse spese che godono della detrazione fiscale possono beneficiare anche dell’Iva ridotta. Tutte le agevolazioni per i condomini sono disponibili nel sito dell’Agenzia delle Entrate.

Chi può ricevere la detrazione lavori condominiali

La maniera più semplice per presentare domanda per la detrazione lavori condominiali è attraverso l’amministratore di condominio. Nel caso in cui nel tuo palazzo non sia stato nominato un amministratore, occorre fare richiesta di attribuzione di un codice fiscale per il condominio all’Agenzia delle Entrate.

Possono ricevere la detrazione fiscale per le opere condominiali tutte le famiglie che vivono nell’immobile. Non solo i proprietari, anche gli inquilini in affitto e coloro che vantano diritti personali o di godimento sulle abitazioni. Tra questi casi troviamo, per esempio, usufruttuari, nudi proprietari, comodatari, assegnatari dell’immobile (es.: ex coniugi), parenti del proprietario che occupano un appartamento all’interno del condominio.

Le spese per i lavori vengono ripartite tra le famiglie in base alle tabelle millesimali di proprietà, e così anche il valore della detrazione spettante a ciascun condòmino viene calcolata con lo stesso criterio. In ogni caso, è importante tenere a mente che non vengono assegnate detrazioni fiscali superiori al valore d’imposta, secondo il principio di capienza fiscale. Cosa significa? Che lo Stato non eroga il bonus se il suo ammontare supera gli importi Irpef che versi. Questa situazione si presenta quando si ha un reddito basso o ci si trova nella no tax area.

Come richiedere detrazione lavori condominiali

Per poter richiedere la detrazione Irpef, bisogna aver pagato le spese e assolto a tutti gli obblighi normativi e burocratici, come permessi, comunicazioni di inizio lavori, richieste al Comune e così via. Per chi esegue lavori di adeguamento antisismico o di riqualificazione energetica, c’è l’obbligo di comunicare all’ENEA le informazioni sulle opere entro e non oltre 90 giorni dalla fine dei lavori.

Un altro aspetto fondamentale è la modalità di pagamento di queste spese, che deve avvenire obbligatoriamente con bonifico parlante che dovrà contenere:

  • nella causale, la dicitura “bonifico relativo a lavori edilizi che danno diritto alla detrazione prevista dall’articolo 16-bis del Dpr 917/1986”;
  • i dati del fornitore e del servizio, quindi data e numero fattura o della ricevuta fiscale, beneficiario, partita Iva o codice fiscale del beneficiario;
  • i dati del pagante, quindi nome e codice fiscale.

Se i conti e le carte sono tutte in regola, richiedere le agevolazioni non sarà difficile. Ecco come si procede. In fase di dichiarazione dei redditi, si deve stilare una lista delle spese sostenute e indicare i dati di riferimento dell’immobile (es.: numero al catasto o estremi di registrazione).

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Lista dei consigli

Compito arduo questi lavori condominiali, vero? Vogliamo darti un aiuto ulteriore con la nostra lista di consigli per non sbagliare.

  • Per richiedere la detrazione sui lavori condominiali, assicurati che i condòmini abbiamo approvato l’esecuzione dei lavori in assemblea, con tanto di verbale e, se c’è, delibera dell’amministratore.
  • I documenti che ogni condòmino deve conservare sono quelli relativi agli adempimenti burocratici e gli importi versati in base ai millesimi di proprietà.
  • I documenti che deve conservare l’amministratore di condominio sono: fatture e ricevute per i lavori eseguiti, ricevute dei bonifici bancari, comunicazioni trasmesse agli enti competenti.
  • Concordate in assemblea dei condòmini di affidare i lavori a professionisti qualificati, come quelli che trovi su Instapro.

Lavori in condominio, i termini tecnici

  • Tabella millesimale di proprietà: è un documento che stabilisce il valore di ogni unità immobiliare del condominio, in proporzione all’intero edificio. La tabella serve come riferimento per calcolare la ripartizione delle spese o il godimento dei beni e servizi comuni del condominio.
  • Capienza fiscale: è il requisito indispensabile per ottenere la detrazione fiscale. Se il richiedente versa imposte di piccola entità e il bonus spettante supera questa cifra, il soggetto viene considerato incapiente e, quindi, non può ricevere l’agevolazione.

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