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Come funziona la detrazione fiscale caldaia e come ottenerla? Leggi la guida per scoprire chi ha diritto ai bonus, in quali casi, quali documenti servono, come fare domanda. Serve aiuto? Noi di Instapro ti aiutiamo a realizzare il tuo progetto.
La detrazione fiscale caldaia è una misura che incentiva chi vuole sostituire o riparare la caldaia, in ottica di ristrutturazione o risparmio energetico.
La legge (art. 16 bis del Testo unico delle imposte sui redditi n. 917/1986) prevede degli sconti fiscali per chi affronta ristrutturazioni in casa, manutenzioni su parti comuni del condominio e interventi sui locali aziendali. I benefici, quindi, si rivolgono anche a chi acquista una nuova caldaia o fa delle manutenzioni mirate.
Se senti parlare di bonus ristrutturazioni ed efficienza energetica è perché negli ultimi anni il Governo ha innalzato i livelli di detrazione fiscale, portando la percentuale di sconto dal 36% al 50% e 65%, a seconda del tipo di intervento. È per questo motivo che molte persone decidono di fare i lavori in casa proprio adesso: nei prossimi anni i “bonus potenziati” potrebbero non essere rinnovati.
Ma come funziona la detrazione fiscale caldaia? I cittadini che affrontano le spese per sostituire o riparare la caldaia possono ottenere una detrazione fiscale sulle imposte lorde versate nell’ambito dei lavori. In pratica, si riceve un rimborso delle tasse fino al 65% che viene distribuito in 10 quote annuali uguali. Questo sconto può essere applicato sui costi di manodopera, acquisto di beni, consulenze professionali, spese amministrative.
Allora, vediamo tutti i tipi di detrazioni fiscali per le caldaie.
Ecco tutte le tipologie di detrazione fiscale caldaia. Scopri quale potrebbe riguardare il tuo caso specifico.
La detrazione fiscale per acquisto di una nuova caldaia a risparmio energetico comporta uno sconto Irpef o Ires dal 50% al 65%. Riguarda lavori su singole unità abitative, parti condivise di condomini e immobili aziendali; si applica anche in assenza di ristrutturazioni. La detrazione fiscale per l’acquisto di una nuova caldaia è del 65% se si installa una caldaia a condensazione con sistema di termoregolazione, una pompa di calore o caldaia ibrida. Il bonus spetta nella misura del 50% se si installa una caldaia a biomassa combustibile o una caldaia a condensazione classe minima A, senza termoregolazione. Oltre ad essere recuperato n 10 anni, l'Ecobonus si può anche convertire in uno sconto immediato applicato al prezzo di vendita di beni e servizi, come introdotto di recente dal Decreto Crescita del Governo.
Prevede la detrazione fiscale Irpef del 50% per la sostituzione o riparazione caldaia nelle singole unità abitative o parti comuni del condominio. Ci sono dei requisiti ben precisi per ottenere il bonus. In una singola abitazione (appartamento o casa indipendente) spetta a chi sostituisce o ripara la caldaia, ma solo se l’intervento apporta un’innovazione. Il modo più semplice per ottenerlo è comprare una caldaia più evoluta di quella precedente. In un condominio, il bonus viene riconosciuto ai singoli condòmini per una semplice manutenzione ordinaria alla caldaia condominiale, cioè riparazione senza innovazioni, inclusa la sostituzione di singoli elementi.
Comporta una detrazione fiscale per l’acquisto di una nuova caldaia. In sostanza, viene rimborsata l’Irpef al 50% sul prezzo di acquisto dell’apparecchio, per una spesa massima di €10.000. Il bonus si ottiene se il nuovo dispositivo apporta un risparmio energetico: la classe energetica minima richiesta è A+.
Tutte le transazioni economiche che riguardano la realizzazione di ristrutturazioni, opere di risparmio energetico, acquisto di beni e prestazioni professionali possono beneficiare di un’aliquota Iva ribassata al 10%, invece che 22%.
Tutte le specifiche normative sono disponibili sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
La legge sulle agevolazioni fiscali contempla un ventaglio di possibilità molto ampio. Ecco, in sintesi, a chi spettano i benefici.
In caso di interventi mirati al risparmio energetico ammissibili all’Ecobonus, gli aventi diritto sono:
persone fisiche;
artigiani e professionisti;
titolari di reddito d’impresa;
associazioni tra professionisti;
enti pubblici e privati, se non svolgono attività commerciale.
Il bonus ristrutturazione riguarda esclusivamente le persone fisiche che vantano un diritto reale o personale verso un immobile. Quindi, non spetta solo ai proprietari:possono beneficiare della detrazione Irpef anche altri soggetti, ma solo se pagano le spese di ristrutturazione. Vediamo chi può richiedere il bonus:
proprietario dell’immobile;
nudo proprietario;
usufruttuario;
coniuge del proprietario;
convivente del proprietario;
partner dell’unione civile;
parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado;
locatario e comodatario;
socio di cooperative divise e indivise;
socio di società semplici;
imprenditore individuale (solo per immobili non strumentali).
Per poter accedere alle agevolazioni bisogna anche soddisfare dei requisiti di reddito, la cosiddetta capienza fiscale. Chi sono i soggetti incapienti? Sono quei contribuenti non soggetti a tassazione (no tax area) o che versano imposte per un valore inferiore alla detrazione che potrebbero percepire. In casi come questi, o simili, non spetta alcun bonus.
La richiesta delle detrazioni fiscali si fa in dichiarazione dei redditi (con 730 o altri modelli). Nel documento contabile vanno riportate le spese sostenute e i riferimenti ai certificati di attestazione, come i dati catastali dell’immobile che si è ristrutturato, oppure gli estremi dell’atto di registrazione, se l’edificio non è ancora accatastato.
La dichiarazione dei redditi, tuttavia, non è altro che l’atto finale di un iter articolato, al quale bisogna attenersi con precisione. Per alcuni cantieri è richiesta la comunicazione di inizio lavori all’Azienda sanitaria locale competente, ai sensi dell’art. 99 del Dlgs 81/2008. Inoltre, se si realizza un intervento di riqualificazione energetica, bisogna trasmettere le informazioni sui lavori all’ENEA, entro 90 giorni dal termine dell’opera.
Un altro fattore determinante per l’accesso alla detrazione fiscale caldaia è aver effettuato tutti i pagamenti regolarmente. I pagamenti devono essere tracciabili, quindi vanno eseguiti a mezzo bonifico bancario o postale. Per l’acquisto degli elettrodomestici, come le caldaie, vengono accettati anche pagamenti con carta di credito e debito. Sono ammessi anche gli acquisti con finanziamento a rate. Per le spese amministrative si contemplano anche altre forme di pagamento.
Vediamo come fare un bonifico per detrazione fiscale caldaia, il cosiddetto bonifico parlante.
917/1986).
I dati del destinatario del pagamento da indicare sono: numero e data fattura, nome, partita Iva o codice fiscale.
Nel bonifico va indicato il beneficiario della detrazione (chi paga) con nome e codice fiscale.
Ottenere il la detrazione fiscale per sostituzione e acquisto nuova caldaia non è affatto scontato. Bisogna programmare i lavori e la burocrazia in maniera corretta. Molti consumatori trovano utile farsi aiutare da un professionista di fiducia.
Per beneficiare del bonus sostituzione caldaia, è indispensabile affidare l’intervento a una ditta specializzata. Se non hai prestazioni professionali da pagare, come può essere calcolata la detrazione?
Ingaggiare un professionista comporta molti vantaggi. Innanzitutto, una persona di esperienza può aiutarti nell’acquisto della nuova caldaia per casa tua. Poi, ci sono tutti i benefici economici che abbiamo già elencato: Iva ridotta, rimborsi Irpef e Ires.
Noi di Instapro vogliamo aiutarti a realizzare il tuo progetto. In questo sito puoi trovare una ditta di installazione caldaie in pochi passi. Puoi richiedere preventivi gratuitamente e valutare le imprese vicine a te sulla base delle recensioni.
Conserva sempre tutta la documentazione. Metti da parte le carte che riguardano il lavoro: ricevute dei pagamenti, fatture, oneri amministrativi e permessi. Conserva anche i documenti relativi all’immobile, come pagamento dell’IMU, autorizzazioni e delibere condominiali, atti catastali, contratti di locazione o comodato.
Procurati una testimonianza dell’intervento che vuoi realizzare. Scatta delle fotografie prima, durante e dopo i lavori per dimostrare il processo migliorativo.
Chiedi una consulenza professionale al tuo commercialista o a un centro che realizza dichiarazioni dei redditi.
ENEA: Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile che monitora e valuta gli interventi realizzati per il risparmio energetico.
Detrazione fiscale: recupero parziale delle imposte lorde corrisposte allo Stato.
Irpef: imposta sui redditi prodotti in Italia o altrove rivolta alle persone fisiche.
Ires: imposta sui redditi rivolta a società, enti e altre organizzazioni.
Iva: imposta sui consumi che si applica all’acquisto di beni e servizi, con aliquota progressiva.
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