Impianto elettrico casa: 4 cose da sapere

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impianto elettrico casa

Dall'illuminazione agli elettrodomestici, dal computer alla TV sono davvero tanti i dispositivi elettrici all'interno delle case italiane. Il presente ed il futuro delle case italiane è destinato ad una crescente integrazione tecnologica all'interno delle nostre unità abitative. Intervenire sul nostro impianto elettrico casa significa quindi investire su tecnologia, sicurezza e comfort abitativo anche alla luce di un fabbisogno elettrico in continuo aumento. Al fine di permettere un efficace miglioria all'impianto elettrico di casa sono 4 le cose da sapere.

1) IMPIANTO ELETTRICO CASA: I COMPONENTI

Prima di tutto è necessario avere una conoscenza di base relativa al nostro impianto elettrico. Qui di seguito descriviamo i principali componenti e relative funzioni.

Centralino: anche detto quadro elettrico, è da considerarsi come il cuore pulsante dell’impianto. Esiste un centralino principale (dal quale è possibile leggere consumi) e, a seconda dall’abitazione, anche uno relativo alla singola abitazione. Quest’ultimo contiene i vari ed eventuali interruttori magnetotermici e il salvavita.

Sistema di messa a terra: è un complesso che, in breve, permette di scaricare a terra l’elettricità laddove ci fosse un improvviso picco di tensione all’interno del nostro impianto elettrico rendendolo più sicuro.

Prese elettriche e interruttori: i primi sono l’interfaccia che permette l'allacciamento degli elettrodomestici/apparecchiature elettroniche alla corrente, mentre i secondi sono i dispositivi a muro che permettono l'accensione e lo spegnimento delle luci.

Circuiti elettrici: di norma di tre portate elettriche. Le prese sono generalmente a 16 ampere, luci e circuiti di alimentazione a 10 ampere e da ultimi i circuiti a chiamata (come l’allarme all’interno del bagno) a 12V.

Cavi conduttori: ne esistono principalmente di tre tipologie, ciascuno avente diverse funzioni, e generalmente riconoscibili per l'utilizzo di colori specifici. Il primo è quello relativo alla fase di corrente (nero ma anche rosso, marrone o grigio), il secondo è il neutro (di colore blu) ed il terzo è quello relativo alla messa a terra (di colore verde-giallo).

2) IMPIANTO ELETTRICO CASA: LA PROGETTAZIONE

La progettazione di un ideale impianto elettrico casa deve essere effettuata da personale competente che, dopo avere preso visione della planimetria casalinga, della disposizione dell’arredamento e delle nostre esigenze pratiche stila un primo schema elettrico. L’obiettivo di questo progetto è quello di ottenere una migliore distribuzione, allocazione e connessione di punti luce, prese e cavi elettrici all’interno della nostra unità abitativa.

Insieme allo schema elettrico un ulteriore aspetto che va deciso è relativo all'installazione dell’impianto elettrico che può essere incassato o a vista.

Impianto elettrico casa incassato: questa opzione permette di privilegiare l’aspetto estetico nascondendo l'impianto elettrico alla vista all’interno delle mura della nostra abitazione. Nonostante il costo più alto, l'aspetto estetico della nostra abitazione risulterà sicuramente salvaguardato.

Impianto elettrico casa a vista: questa scelta risulta invece più economica, rapida ma fortemente antiestetica. Si tratta infatti di creare un impianto elettrico a vista che, senza alcun dubbio, incide sulla componente estetica della nostra abitazione. Il consiglio, qualora si optasse per questa scelta, è pertanto quello di utilizzare locali quali cantina, sottotetti o ripostigli per l’installazione dell’impianto al fine di salvaguardare il look del nostro ambiente casalingo.

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3) IMPIANTO ELETTRICO CASA: LE NORMATIVE

Nel caso di realizzazione ex novo così come di rinnovo/ristrutturazione dell’impianto elettrico la principale normativa di riferimento è la C.E.I. 64-8 insieme al suo più recente aggiornamento normativo V3. Queste normative sono infatti utilissime in materia di installazione e requisiti minimi dell’impianto elettrico casalingo. Eccone qui di seguito le principali obbligazioni introdotte:

• Il professionista installatore incaricato deve essere iscritto all’albo regionale degli installatori elettrici o alternativamente fare parte di UNAE o ANIE. Nel caso in cui foste alla ricerca di un elettricista qualificato nella vostra zona è possibile utilizzare l'apposita sezione Instapro che, in maniera gratuita, vi permetterà di confrontare diverse proposte commerciali da parte di professionisti del settore al fine di individuare la proposta su misura rispetto alle vostre esigenze.

• Deve essere garantita la presenza di almeno una presa tedesca (shuko) all’interno del locale bagno o cucina.

• Il conduttore protettivo PE dell’abitazione deve essere collegato in maniera diretta al quadro elettrico generale al fine di permettere l’allacciamento di presenti o futuri scaricatori di tensione.

• Devono essere presenti interruttori con funzioni di emergenza.

• I cavi di conduzione elettrica devono essere collocati e protetti da apposite canaline di protezione, allo stesso modo, tutte le prese e gli interruttori presenti in casa devono essere adeguatamente interfacciati da appositi copri-interruttori fissati al muro ad un’altezza di 30cm dal suolo per quanto riguarda le prime e di 1 metro o 1 metro e 20 cm per i secondi.

• Il quadro elettrico deve essere dotato di un interruttore generale, almeno due interruttori differenziali e di una maschera protettiva salvavita in grado di schermare un potenziale contatto folgorante per gli utenti. Inoltre, è obbligatorio per il quadro elettrico casalingo garantire un minimale di 15% di capienza modulare di riserva per l’unità abitativa in quesitone.

• Una grande novità introdotta specificatamente dalla V3 concerne la classificazione degli impianti elettrici in tre livelli: base, standard e domotica. Il primo livello è quello basilare adatto per piccoli appartamenti con una necessità di consumo e comfort elettrico base. Il secondo livello invece include un più alto standard anche comprendendo la necessità di installazione di sistemi di allarme e videosorveglianza. Da ultimo, il terzo livello (domotica) concerne il top di gamma del comfort elettronico. In questa circostanza tecnologia e unità abitativa sono altamente integrati pressoché in tutti i locali tramite complessi sistemi di domotica integrati.

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4) IMPIANTO ELETTRICO CASA: SICUREZZA E CERTIFICATI

Sono 241.000 gli incidenti causati ogni anno da malfunzionamenti dell’impianto elettrico casalingo registrati da CENSUS. Come sempre, una regolare manutenzione dell’impianto elettrico di casa effettuato da personale competente è l’aspetto in grado di fare la differenza in termini di sicurezza casalinga, oltre che obbligatorio da un punto di vista legislativo.

Fatta questa premessa, sono 2 le principali documentazione certificative relative all’impianto elettrico:

Dichiarazione di conformità (DICO): la dichiarazione di conformità degli impianti è il documento che il professionista rilascia successivamente ad una modifica o ad una installazione dell’impianto elettrico. Laddove l’intervento concernesse esclusivamente una modifica parziale all’impianto elettrico, tale documento sarò relativo esclusivamente alla parte interessata da modifica, ovviamente considerando gli effetti che questi cambiamenti possano avere sull’intero impianto. La documentazione DICO è necessaria sia per l’allacciamento di nuove utenze che per l’ottenimento del certificato di agibilità, oltre che utile ma non più obbligatorio per rogiti immobiliari.

Dichiarazione di rispondenza (DIRI): nel caso in cui il DICO non fosse reperibile per diversi motivi, è possibile sostituire questo documento con la dichiarazione di rispondenza (DIRI) laddove gli impianti fossero stati realizzati prima dell’entrata in vigore del decreto ministeriale 37 del 2008.

Mettiti in contatto con i professionisti per permettere loro di stimare accuratamente il prezzo per la tua richiesta.

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