Come stare sul web efficacemente: 52 esperti rispondono

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Instapro ha realizzato una serie di interviste ad esperti della comunicazione e del marketing digitale per chiedere loro se e come un professionista, una ditta o un’azienda del settore edile debba stare efficacemente sul web, per farsi conoscere al meglio e aumentare i propri clienti.

Il risultato sono 5 tavole rotonde, dove ogni professionista ha dato i suoi consigli e parlato della sua esperienza. Siamo sicuri che questi articoli saranno di fondamentale aiuto per tutti i nostri professionisti e risponderanno a molte delle loro domande.

Grazie a tutti gli esperti e alle agenzie che hanno contribuito!

In questo round-up:

Max Valle

Ke Risto

Stefania Pozzi

Valentina Beretta

Daniel di XR Web

Nadia Kasa - Communication Specialist

Nadia Cerrato di Lenus Media

Ricardo Bagnati di VicenzaSofrware

Claudio Gagliardini di SeiDigitale.com

Giada D'Aleo di Tradunet.it

Clicca su ogni domanda per leggere le risposte.

Da quanto tempo ti occupi di digital marketing?Tra i tuoi clienti hai mai avuto piccoli imprenditori o liberi professionisti come idraulici, elettricisti, fabbri?Ritieni che una ditta edile dovrebbe investire in posizionamento online (sito web, Facebook, Instagram, Linkedin, WhatsApp) per acquisire nuovi clienti, oppure preferire media tradizionali come volantini, cartellonistica e passaparola?Se dovessi gestire la pagina di una ditta edilizia, quale stile comunicativo sceglieresti per acquisire nuovi clienti? Una comunicazione prettamente professionale (concentrandosi sui servizi proposti, background, expertise, etc) oppure punteresti anche su contenuti informali e potenzialmente virali (attualità, meme, battute, etc)?Parlando di questioni tecniche, come dominio pensi sia meglio scegliere la ragione sociale dell’azienda (nome proprio del professionista o della ditta) o proporresti un dominio differente?E cosa faresti per migliorare il posizionamento del sito sui motori di ricerca?Per quanto riguarda la user experience, quali informazioni sul sito web ritieni indispensabili per convertire un utente in potenziale cliente?

Da quanto tempo ti occupi di digital marketing?

  • Max Valle: 18 anni
  • Ke Risto: 15 anni
  • Stefania Pozzi: 8 anni
  • Valentina Beretta: 5 anni
  • Daniel: Da circa 8 anni
  • Nadia Kasa: Mi occupo di Digital Marketing da circa 2 anni e nell'ultimo periodo sto approfondendo sempre di più il Copywriting persuasivo, la Linguistica avanzata e il Posizionamento su Google SEO.
  • Nadia: 6 anni
  • Riccardo Bagnati: Da oltre 13 anni
  • Claudio Gagliardini: In forma esclusiva da 15 anni, ma ho sempre avuto ruoli in ambito di comunicazione e marketing, anche in precedenza.
  • Giada D'Aleo: Da 4 anni

Tra i tuoi clienti hai mai avuto piccoli imprenditori o liberi professionisti come idraulici, elettricisti, fabbri?

  • Max Valle: Certamente
  • Ke Risto: Si, ma per lo più ristoranti
  • Stefania Pozzi: I miei clienti sono prettamente PMI i piccoli imprenditori. Mi occupo di più settori e fra questi, curo le pagine social per un'azienda che vende macchinari per intaglio del legno.
  • Valentina Beretta: Sì, idraulici
  • Daniel: Sì
  • Nadia Kasa: Sì, ho avuto un libero professionista di questo settore (installazione serramenti) che si è rivolto a me per la creazione del suo sito web a Milano.
  • Nadia: Piccoli imprenditori sì, ad esempio fiorista (conduzione familiare) o liberi professionisti come psicologhe e avvocati.
  • Riccardo Bagnati: No
  • Claudio Gagliardini: Sì
  • Giada D'Aleo: Non ho mai avuto questo genere di professionisti, lavoriamo per un settore un pò diverso.

Ritieni che una ditta edile dovrebbe investire in posizionamento online (sito web, Facebook, Instagram, Linkedin, WhatsApp) per acquisire nuovi clienti, oppure preferire media tradizionali come volantini, cartellonistica e passaparola?

  • Max Valle: Oggi è necessaria la presenza on line prima di ogni altra forma pubblicitaria.
  • Ke Risto: Certo che sì, Il marketing online ti permette di capire il costo cliente e di conseguenza ottimizzare un flusso di vendita.
  • Stefania Pozzi: I canali di marketing online sono strumenti potenti di diffusione, il loro punto di forza è il numero di persone che possono raggiungere, geolocalizzando e filtrando per interessi (quindi raggiungendo solo un pubblico mirato), con spese relativamente basse. La comunicazione online, però, non esclude quella offline. Consiglio di usare il budget di diffusione pianificando diverse azioni che contengano entrambi.
  • Valentina Beretta: La presenza online ormai è fondamentale per tutti i business, soprattutto se si rivolge al privato.
  • Daniel: La maggior parte dei nuovi clienti arrivano dal web e canali social, ma ci sono anche eccezioni dove il metodo tradizionale funziona ancora.
  • Nadia Kasa: Ritengo che ogni singola attività (al di là del settore) debba dedicare del tempo a creare il suo posizionamento online. I dati parlano chiaro, gli italiani connessi ad internet a gennaio 2019 sono 54 milioni, questo fa ben comprendere la portata e le potenzialità che il web possiede. Tutto parte dalla creazione di un'immagine precisa di sé, quindi da un chiaro progetto.

Alcune domande "indicative" da cui si può partire sono:

  • Qual è il mio pubblico?
  • Qual è la descrizione del mio cliente tipo?
  • Quali sono i suoi bisogni?
  • In che modo i miei servizi/prodotti vanno a soddisfare il mio pubblico?
  • Che tipo di immagine voglio dare?
  • Qual è l'obiettivo per la mia azienda/attività?
  • Come voglio posizionare la mia azienda/attività?

Queste due fasi possono essere definite con:

  • l'identificazione della buyer persona, nel marketing viene chiamato così il ""cliente tipo""
  • la costruzione dell'immagine (brand identity), un'immagine coordinata che richiami il settore di cui ti occupi e che sia identificativa

Ovviamente, queste sono solo alcune delle tante domande da cui partire.

Dopodiché, il passo successivo è quello di scegliere la linea di comunicazione e Creare un Sito Web il linea con le risposte sopra, affidandosi ad un Professionista.

Un errore comune che spesso le persone fanno è quello di creare Pagine Social senza avere un sito web. Non ha molto senso. Avere un sito o comunque delle pagine su cui far "atterrare" l'utente dai social è essenziale.

Il mio consiglio è di aprire una Pagina Facebook SOLO dopo la Realizzazione di un sito web e SOLO se si ha tempo e modo di gestirlo con costanza.

FONDAMENTALE: quando cercate un professionista Web Designer per la Realizzazione del sito web accertatevi che all'interno del servizio sia compresa anche la SEO (ottimizzazione su Google), altrimenti come spesso accade vi trovereste ad avere un sito vetrina che non vedrà nessuno!

Oggi il posizionamento su Google è tutto.

  • Nadia: Ritengo sia molto utile per una ditta edile investire in posizionamento online (ovviamente dipende dalla specifica strategia della ditta e quali siano gli obiettivi).
  • Riccardo Bagnati: La scelta del web non deve essere un sostituto ai mezzi tradizionali, bensi un valido supporto. Il web è a oggi il principale fulcro dove cercare aziende di vario tipo e a seconda delle nostre necessità, quindi non esserci ci preclude da una grossa fetta di mercato.
  • Claudio Gagliardini: Certamente, senza escludere mezzi più tradizionali ma, al contrario, integrando in modo sinergico tutte le forme di comunicazione e di marketing, ripartendo sforzi, budget e attenzione in funzione dei risultati ottenuti e delle pianificazioni future.
  • Giada D'Aleo: Il passaparola è ancora una delle migliori armi di marketing che possediamo ma certamente non la più "comoda". Il web ci mette a disposizione tantissimi strumenti che vanno senza dubbio sfruttati sia da grandi che da piccoli imprenditori, ognuno può raggiungere degli ottimi risultati con un pò di impegno. Ci tengo a dire con un pò di impegno perchè non credo alla promozione a freddo senza una strategia dietro, si rischia di perdere tanto tempo e tanti soldi.

Se dovessi gestire la pagina di una ditta edilizia, quale stile comunicativo sceglieresti per acquisire nuovi clienti? Una comunicazione prettamente professionale (concentrandosi sui servizi proposti, background, expertise, etc) oppure punteresti anche su contenuti informali e potenzialmente virali (attualità, meme, battute, etc)?

  • Max Valle: "Il "tone of voice" in internet è quello colloquiale. La comunicazione è volta al conseguimento della fiducia, prima ancora che della professionalità. Tutti comunicano gli stessi messaggi: "siamo i professionisti di..." o "la qualità al miglior prezzo" e poi all'atto pratico si comportano in modo diverso, spesso non avendo una comunicazione coordinata o avendo tempi di risposta alle richieste lunghi.
  • Ke Risto: Dipende dal tipo di obiettivo. Acquisizione cliente = direct funnel.
  • Stefania Pozzi: Quando si parla di piccole imprese, è necessario farsi conoscere e fidelizzare l'utenza attraverso contenuti interessanti e non sempre autoreferenziali. Ai miei clienti consiglio di puntare sullo storytelling, raccontando il proprio stile di lavoro, i propri valori e anche il dietro le quinte. Umanizzare però non vuol dire non avere filtri. Occorre un'adeguata strategia comunicativa.
  • Valentina Beretta: I contenuti devono essere relativi al settore, non devono essere per forza professionali, ogni cliente deve trovare un suo "tone of voice" per comunicare. Però è importante non uscire troppo dal tema, perché altrimenti si otterrebbe engagement da utenti probabilmente non interessati al servizio ma solo a quei contenuti virali.
  • Daniel: Entrambi i metodi all'inizio, poi appena appena ci sono risultati mi concentro sul metodo che funziona. Offrire informazioni utili oppure divertenti funziona in qualsiasi attività e settore.
  • Nadia Kasa: "Dovrei tenere conto di molti aspetti, ogni attività è da sé.

Rispondendo a caldo, in base al settore io direi di optare per una comunicazione "vicina" all'altro, quindi più confidenziale e meno "corporate". I contenuti virali divertenti vanno bene, ma non bisogna esagerare per non dare un'idea sbagliata di sé.

Quello che spesso dico ai liberi professionisti è di creare contenuti utili per gli utenti e di acquisire la loro fiducia pian piano, grazie ad un piano editoriale studiato.

Per esempio, se ho un'attività di Installazione serramenti i miei contenuti per la Pagina Facebook potrebbero essere:

  • Post su Come aprire una serratura bloccata
  • Post su Come scegliere gli infissi, in base al tipo di arredamento
  • Gallery degli ultimi lavori con una descrizione di 5 righe
  • Testimonianze di clienti soddisfatti
  • Infografiche su come utilizzare i serramenti in modo ottimale (es: come aprire correttamente una zanzariera)

Gli obiettivi sono due: arricchire l'utente con una buona informazione di valore e pilotarlo verso il servizio.

  • Nadia: Ritengo che, considerate le giuste strategie, sarebbe utile percorrere entrambe le strade per trasmettere da un lato la professionalità/serietà dell'azienda (quindi messaggi e canali più formali) e dall'altro lato utilizzare contenuti informali e virali per "ingaggiare" massivamente un target più generico
  • Riccardo Bagnati: Ogni azienda è a sè e il piano marketing e il piano comunicativo va realizzato su misura, rispettando il brand e quindi la policy di ogni azienda. Diciamo che in base a questi dati si fa la profilazione del modo di coumunicare, nonché i canali.
  • Claudio Gagliardini: È indispensabile alternare tipologie e "peso" dei contenuti, ma ritengo che per una piccola attività non sia quasi mai opportuno investire energie su meme e contenuti potenzialmente virali. A meno che all'interno dell'azienda non vi sia un vero talento che possa supportare questo sforzo, compatibilmente con lo stile e gli obiettivi dell'azienda.
  • Giada D'Aleo: Farei scegliere sicuramente al cliente lo stile e il tone of voice che vuole adottare nella sua comunicazione, deve sentirsi a suo agio nella comunicazione online anche perchè poi il confronto con il cliente finale lo avrà lui. Tutto sommato credo che consiglierei dei contenuti professionali e un bel pò di storytelling.

Parlando di questioni tecniche, come dominio pensi sia meglio scegliere la ragione sociale dell’azienda (nome proprio del professionista o della ditta) o proporresti un dominio differente?E cosa faresti per migliorare il posizionamento del sito sui motori di ricerca?

  • Max Valle: La ragione sociale dell'azienda è da escludere. Oggi stiamo parlando di Internet 4.0 ove, da strumento basato sui siti internet aziendali usati come catalogo, si è passati ad una comunicazione one-to-one. Il brand positioning è l'attività che paga maggiormente.

Il professionista deve presentare un dominio con il proprio nome e cognome, oppure con un dominio che identifica la specializzazione che propone ( es: specialistacartongesso.it ).

Il navigatore medio dovrà poter memorizzare il dominio facilmente per poi ricercarlo in autonomia.

  • Ke Risto: Dipende dagli obiettivi futuri e dal brand.
  • Stefania Pozzi: Dipende dal settore ma in generale non è importante il nome del dominio ai fini del posizionamento su google. Basta creare un sito con buoni contenuti, dopo aver redatto un piano sulle parole chiave per le quali ci si vuole posizionare. Oltre a questo, investirei in camapgne di google ads per risultare visibile e competitivo.
  • Valentina Beretta: Il dominio aiuta, ma non è essenziale. Difficile rispondere in poche righe su come migliorare il posizionamento del sito: bisogna sicuramente affidarsi ad un esperto che costruisca una buona strategia SEO (riguardante i testi e il mantenimento di un blog) e che faccia sì che il sito abbia buone performance anche dal punto di vista tecnico. Fondamentale anche la SEO local con Google MyBusiness, soprattutto se il professionista opera solo in zone circoscritte oppure se ha più sedi.
  • Daniel: L'era dei nomi con le parole chiavi all'interno è finita, quindi sceglierei il nome del professionista oppure il nome della ditta (brand). Anche se parliamo di un singolo professionista, il logo deve averlo. Per migliorare il posizionamento si deve prima creare un sito ottimizzato nei dettagli, creare contenuto e attirare traffico dai social media come Facebook, Instagram, Linkedin.
  • Nadia Kasa: "Qui si apre un mondo.

Parto dalla prima domanda: anni fa avrei risposto a questa domanda dicendo di inserire la parola chiave all'interno del dominio, ma oggi non è essenziale. Attenzione, fa parte delle centinaia di fattori di Posizionamento su Google, quindi ha un suo ruolo, ma con una buona strategia di contenuti si può andare oltre alla "parola chiave contenuta nel dominio".

La seconda domanda è complessa. Come dicevo, i fattori di posizionamento di un sito web sono tanti, quelli più importanti sono:

  • Velocità del sito
  • Ricerca e inserimento delle corrette parole chiave
  • Creazione di contenuti (come articoli)
  • Pagine esaustive (vedi home, chi siamo, servizi, elenco servizi, contatti)
  • Autorevolezza (si ottiene quando il sito acquisisce fama sul web e viene consigliato da altri siti)

Fondamentale è sapere da subito quali siano gli obiettivi da raggiungere con il sito web.

  • Nadia: Proporrei di utilizzare la ragione sociale o comunque il nome dell'azienda quanto più fedelmente possibile così da puntare sulla riconoscibilità del brand. Per il posizionamento sui motori di ricerca è necessario utilizzare la Seo e quindi ottenere di base risultati organici, seguendo delle regole base di editing e sviluppo del sito, ad esempio puntare su contenuti di qualità. Dall'altra parte occorre utilizzare una campagna di posizionamento a pagamento per parole chiave specifiche per farsi trovare (Google Adsense).
  • Riccardo Bagnati: Per il nome del dominio di solito consiglio il nome azienda/professionista. Per migliorare il posizionamento invece, a patto di disporre di un sito realizzato con tutti i dovuti accorgimenti, in genere si fa l'ottimizzazione insite (del sito) e outsite (fuori dal sito), si monitora tutto l'apparato per cogliere le oscillazioni. Come in ogni attività legata al webmarketing, ogni cosa va misurata per poi far eseguire tutte le azioni necessarie.
  • Claudio Gagliardini: Il nome a dominio è importante e la scelta tra ragione sociale e chiave di ricerca può ancora fare la differenza (anche se Google tenderà sempre a negarlo). Ovviamente siamo arrivati ad un punto in cui trovare una chiave interessante libera e disponibile è davvero difficile, quindi spesso potrebbe non valere la pena studiare compromessi fantasiosi. La parte SEO è comunque fondamentale, a partire dal rispetto delle linee guida dei motori di ricerca, dalla cura dei contenuti, alla loro diversificazione (testi, foto, video, infografiche, white paper), alle principali tecniche di posizionamento lecite.
  • Giada D'Aleo: Il dominio più funzionale a mio parere è il nome della ditta, bisogna che il cliente capisca con quale brand vuole essere riconosciuto. Per il posizionamento sui motori di ricerca dipende da quale obiettivo ha l'azienda. La Seo è sempre consigliata.

Per quanto riguarda la user experience, quali informazioni sul sito web ritieni indispensabili per convertire un utente in potenziale cliente?

  • Max Valle: "In home page immediatamente il fattore differenziante ( es: pulizia muffa in 24h ) ed un video di presentazione ove è il professionista in prima persona a parlare, subito dopo blocchi di recensioni per aumentarne l'autorevolezza.

I dati dell'analisi di traffico sui siti web nel 2019 ci dicono che il livello di attenzione nella lettura di un sito internet è sceso a soli 8 secondi. In questo tempo dobbiamo catturare il nostro visitatore per convertirlo prima in prospect e poi in cliente.

Quindi pochi messaggi ma netti e recensioni e video di presentazione.

  • Ke Risto: Direct call to action.
  • Stefania Pozzi: Dipende dal sito e dagli obiettivi del cliente. Al cliente che vuole acquisire contatti consiglio delle landing page ben fatte, al cliente che vuole vendere tramite un'ecommerce consiglio prodotti visibili, descrizioni e prezzi disponibili e ovviamente adeguati metodi di pagamento per convertire senza difficoltà. In generale, informazioni pratiche e un sito veloce e funzionale (e funzionante!).
  • Valentina Beretta: Contatti ben in vista (molti ormai oltre al telefono inseriscono il collegamento diretto a Whatsapp), se possibile dare un'idea dei prezzi per i vari servizi e mettere recensioni/testimonianze di altri clienti per instaurare fiducia.
  • Daniel: Un sito web aziendale o un sito di un libero professionista deve far capire da subito: Chi Sono, Cosa Offro, Dove (Zona Coperta), Clienti Soddisfatti, Dati di Contatto in vista.
  • Nadia Kasa: Do per scontato che il sito debba essere mobile friendly, quindi che sia ottimizzato per tutti i dispositivi. Oggi l'utilizzo degli smartphone è massiccio.

Le pagine indispensabili e che quindi l'utente si aspetta sono:

  • Chi siamo
  • Descrizione dei servizi (consiglio 1000 parole per ogni servizio)
  • Dove siamo (mappa + indirizzo)
  • Contatti (almeno email + numero)

Ogni pagina dovrebbe essere progettata con uno scopo preciso e alla fine avere anche una Call to action, una chiamata all'azione che può essere:

  • Un tasto di chiamata
  • Un form contatti
  • Una richiesta di preventivo gratuito
  • Un sopralluogo gratuito

Il Gratis funziona sempre.

  • Nadia: Compilazione di form d'interesse e iscrizione a newsletter, possibilità di chattare e di coinvolgere direttamente l'utente che entra sul sito.
  • Riccardo Bagnati: I dati societari, i termini del servizio, contatti diretti, il numero di registro imprese, p. iva, etc., informativa GDPR; sono solo i principali.
  • Claudio Gagliardini: Il minimo indispensabile è rappresentato dalle info richieste dalla piattaforma Google My Business, che consiglio di utilizzare in sinergia con il sito e gli altri canali dell'azienda. In generale, comunque, tutte le informazioni che possono essere utili agli utenti sono ottimi magneti di conversione (tutorial, guide, opinioni, osservatori, studi, casi pratici, etc.).
  • Giada D'Aleo: Una landing page che descriva bene tutte le attività in primis; nel sito strutturerei poche pagine, ma quanto più esplicative di ciò che viene offerto al cliente finale. Non deve mancare il link ai social e il form contatti, certamente.

Leggi anche la seconda parte del nostro round-up con altri 10 professionisti!

Grazie a tutte e tutti quelli che hanno partecipato!