Cos'è il BIM
Il BIM che sta per 'building information modeling' è un metodo che, tramite software, monitora il ciclo di vita di un edificio, ottimizzando le varie fasi di progettazione, costruzione, mantenimento, demolizione e dismissione. In pratica, tramite il BIM è possibile costruire un modello virtuale dell'edificio contenente tutte le informazioni fisiche e funzionali.Sono presenti quindi non solo misure e forme, ad esempio di un infisso, ma anche caratteristiche tecniche e funzionali come la trasmittanza termica o l’isolamento acustico. Attraverso il modello BIM tutti gli attori coinvolti nella realizzazione di uno stabile hanno modo di collaborare e 'confluire' in uno stesso progetto in modo dinamico. Infatti, il BIM nasce dalla necessità di migliorare la collaborazione tra progettisti, impiantisti, strutturisti, architetti, geometri, collaudatori.
È stato stimato che grazie all’interoperabilità BIM si possa ottenere un risparmio minimo del 10% sulle spese di gestione del cantiere e sulle spese dovute ad errori progettuali. Anche per questo, il Ministero dei trasporti nel 2017 ha definito nel Codice appalti, il progressivo inserimento del BIM come strumento obbligatorio. Salvo cambi di rotta, dal primo Gennaio 2025 il BIM sarà obbligatorio per partecipare a tutte le gare di appalto su nuove opere. La normativa tuttavia non definisce alcuna sanzione, ma a prescindere dagli obblighi legislativi il BIM costituisce un’opportunità di crescita che in Europa trova la sua avanguardia in paesi come il Regno unito e Scandinavia.
Un'opzione da considerare
Vedere il BIM solo dal punto di vista di un software sarebbe limitato e limitante in quanto l’apporto principale dato da questo ‘nuovo’ sistema è costituito dal metodo di lavoro e non dagli strumenti utilizzati. Il BIM richiede un maggiore sforzo in fase di progettazione, un costo iniziale che viene recuperato grazie ad una maggiore efficienza in tutte le fasi che seguono.
A primo impatto può sembrare un sistema adatto a grandi imprese, per grande progetti, troppo dispendioso e complicato per le piccole-medie imprese che costituiscono il tessuto industriale italiano. Tuttavia non è così. Il grosso dei costi è rappresentato dalla formazione e dal cambio di paradigma necessario per ‘abbracciare’ questo nuovo sistema.
Ci sono, chiaramente, dei costi pertinenti al prodotto ma sono relativamente bassi e esiste la possibilità di provare il sistema (disponibili anche software gratuiti 'open source') così da capire se effettivamente il BIM può fare al caso della propria azienda.
Molti sono gli entusiasti del BIM, molti sono gli intellettuali che descrivono il BIM come una rivoluzione nell’ambito dell’edilizia. Molti sono anche i detrattori.
Come in ogni sistema informatico il BIM non è perfetto e può a volte complicare la vita piuttosto che semplificarla. Non tutte le aziende ne possono trarre vantaggio, non tutte le aziende hanno un modello che possa giovare dal BIM, ma prenderlo in considerazione come opzione possibile non sembra essere un rischio.
Con ogni probabilità la verità sta nel mezzo, ovvero, il BIM è l’inizio, l’evoluzione di un metodo di lavoro, ma non è il punto di arrivo.